Titolo:

La Stanza delle Tazze | Remo Salvadori – Goethe Institut, Inaugurazione 15 luglio ore 19:00

Manifesto:
Data:
Descrizione:

La Stanza delle Tazze | Remo Salvadori

Goethe Institut, a cura di Zerynthia Inaugurazione 15 luglio ore 19:00

La Stanza delle Tazze – Sempre Più Fuori – teatro, musica, danza, cinema, letteratura e installazioni (semprepiufuori.it)

La Stanza delle Tazze, mostra/installazione di Remo Salvadori a cura di Zerynthia, esposta nella Galleria Pieroni nel 1986, gioca sul volume delle superfici piatte, tra il pieno e il vuoto, tra la semplicità delle forme e il loro dissolvimento nello spazio. Nell’energia che si crea nel momento dell’interazione tra luogo e sguardo dello spettatore, le Tazze di Salvadori sono la possibilità di una attenzione diversa e divisa.


L’esperienza artistica di Remo Salvadori, nato a Cerreto Guidi (FI) nel 1947, prende l’avvio a Firenze dove studia presso l’Accademia di Belle Arti e in seguito si sviluppa e si attua pienamente a Milano dove l’artista si stabilisce all’inizio degli anni ’70 . Le prime opere mostrano una forte facoltà interattiva con i luoghi vissuti dall’artista come pure nei confronti dell’osservatore, del quale invocano l’attenzione. Esponente della generazione successiva a quella dell’arte povera e dell’arte concettuale, Remo Salvadori, con poche altre personalità a livello europeo, dischiude un nuovo ambito di concezione e formulazione dell’opera. Essa è veicolo ed esito di una costante attenzione dell’autore su ciò che lo circonda e su quanto egli interiormente verifica essere in stretta interrelazione con la realtà. Esterno ed interno alla propria sensibilità si coniugano dunque entro l’esperienza dell’opera. Nascono, all’insegna di questi presupposti, significative opere ed importanti cicli di elaborazione che l’artista sviluppa negli anni dal’70 ad oggi. Accanto ad opere come “Freccia” (1970), “Tavolo d’angolo” (1972), “Janus” (1973), “Disegno di Luce” (1975), “Noli me tangere” (1975-79), “Modello” (1978), “Gravità O°” (1979), “Tre cerchi in movimento simultaneo” (1982), “L’osservatore non l’oggetto osservato” (1981-85), “Germoglio” (1982), si assiste alla messa in forma dell’energia istantanea con i cicli dei piombi denominati “Nel momento” (1974-92), o con la serie delle Tazze (1985-92), “Triade” (1985-89), o alla invenzione della “Lampada” (1988) in ferro e acquarello, fino alla più recente serie del “Verticale” (1992-97) in rame e vetro. Tra le importanti mostre personali di Salvadori si ricordano quelle alla Fondazione Querini Stampalia, Venezia (2005); al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato (1997); al Magasin, Centre National d’Art Contemporain, Grenoble (1991); all’Istituto Italiano di Cultura e alla The Art Gallery of Ontario, Toronto (1987). Per quanto riguarda le mostre collettive, Salvadori ha partecipato a Trame, alla Triennale di Milano (2014); Tridimensionale, MAXXI, Roma (2012); Happiness: A Survival Guide for Art and Life, mostra inaugurale al Mori Art Museum di Tokyo (2003); Arte italiana 1945-1995, Nagoya, Tokyo, Tottori e Hiroshima (1997-1998); Biennale di Venezia (1982, 1986, 1993); Documenta, Kassel (1982, 1992); Chambres d’amis, Gand (1986), Correspondentie Europa, Stedelijk Museum, Amsterdam (1986); Ouverture II, Castello di Rivoli, Rivoli (1986); The European Iceberg, The Art Gallery of Ontario, Toronto (1985).
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