Helmut Friedel è il curatore insieme a Giovanni Iovane dell’ottava edizione del progetto CAMERE presso RAM radioartemobile di Roma.
Helmut Friedel attualmente è il Direttore del Museo Lenbachhaus di Monaco di Baviera. Ha pubblicato una grande quantità di monografie dedicate ad artisti come Kandinsky (2008) o Gerhard Richter: Red, Yellow, Blue (2007). Inoltre ha curato recentemente importanti mostre tra le quali Franz Marc: The Retrospective (Monaco di Baviera, 2005).
Giovanni Iovane, curatore indipendente e prof. Di Storia dell’Arte Contemporanea a Brera. Guest curator alla Lenbachhaus di Monaco e al Museo Cantonale d’Arte di Lugano, ha scritto (insieme a Filipa Ramos) Oggetti smarriti. Crisi della memoria nell’arte contemporanea, Silvana ed. Milano, 2009.
Olafur Eliasson, artista danese nato a Copenaghen nel 1967, ha studiato all’Accademia Reale delle Belle Arti. Le sue opere sono installazioni che vengono di solito concepite per degli spazi specifici sia interni che esterni e per un periodo di tempo limitato. Infatti questi lavori non sono spesso concepiti per entrare a formar parte di una collezione visto che gli stessi esistono per un breve periodo di tempo. Questi non possono essere preservati ma sopravvivono soltanto attraverso immagini o la parola. Eliasson si avvale di elementi naturali come il fuoco, l’acqua o il legno, che spesso vengono usati per ricreare un ambiente esterno o dei fenomeni naturali (cascate, l’arcobaleno o il sole) all’interno di uno spazio chiuso. Dalla metà degli anni Novanta Eliasson comincia ad esporre i suoi lavori al gran pubblico e partecipa ad importanti mostre( Tra le altre è noto per aver esposto, nella Turbine Hall, alla Tate Modern di Londra, la sua installazione The Weather Project nel 2003). Tra le sue personali recenti, si segnalano quelle al Moma, New York (2008) e al Kunstmuseum di Basel (2008)
Giulio Paolini (Genova, 1940) . Spesso associato all’Arte Povera, il lavoro di Paolini si distingue per una rigorosa pratica concettuale, definita ed ovviamente non conclusa, a partire dalla sua prima opera realizzata nel 1960, Disegno geometrico. A partire da questa prima riflessione sullo spazio della rappresentazione e sullo statuto dell’opera d’arte, Paolini ha sviluppato una complessa ricerca sia sugli strumenti del fare artistico quanto sulla figura dell’autore; un autore complice insieme del linguaggio e dello spettatore. Tra le principali caratteristiche del suo modo operativo figurano la citazione, la duplicazione e la frammentazione, impiegati come espedienti per inscenare la distanza rispetto al modello compiuto e per fare dell’opera un “teatro dell’evocazione”. Paolini ha esposto sia in importanti gallerie che in numerosi musei internazionali. Ha partecipato più volte alla Biennale di Venezia e a Documenta Kassel. Tra le sue esposizioni recenti si ricorda la mostra personale alla Fondazione Prada (Milano 2003), al Kunstmuseum di Winterthur (2005) e alla Gamec di Bergamo (2006).
Erwin Wurm (Bruck an der Mur, 1954) è un artista austriaco che vive e lavora tra New York e Vienna. Dal 2002 insegna all’Università delle Arti Applicate della capitale austriaca. Oltre alle sue più recenti Fat Sculptures che ribaltano i parametri delle stesse (volume, peso, gravità stabilità ed equilibrio), precedentemente, alla fine degli anni Ottanta aveva già sviluppato le One Minute Sculpture. Queste possono essere considerate performance di carattere effimero ma allo stesso tempo opere materiali, che da una parte si svolgono in un breve periodo di tempo prima di finire, ma che dall’altra perdurano attraverso lo scatto fotografico o la registrazione. Lui stesso o il pubblico possono essere coinvolti all’interno di queste manifestazioni che propongono azioni inusuali con oggetti quotidiani. “I am interested in the everyday life. All the materials that surrounded me could be useful, as well as the objects, topics involved in contemporary society. My work speaks about the whole entity of a human being” dichiara l’artista. Tra le sue mostre più importanti ci sono le personali al MOCA di Lione (2007), al MACRO di Roma (2006), al Palais de Tokyo di Parigi (2002), al Drawing Centre di New York (2001) e al MAMCO di Ginevra (2001). Inoltre ha partecipato alle collettive Games. Kunst und Politik der Spiele alla Kunsthalle Wien (2008), Tempo al MOMA di New York (2002) e alla 49° Biennale di Venezia (2001).
Olafur Eliasson
Mirror Door (performer), 2008
Giulio Paolini
Ut-Op, 1966
(Senza (più) titolo), 2009
Erwin Wurm
Fear, 2007
Ich und Über-Ich (Ego and Super-Ego), 2008