CAMERE II
CARLA ACCARDI – getulio alviani, musica algoritmica di Pietro Grossi – LAWRENCE WEINER
… Nella seconda edizione di CAMERE, è la geometria a guidare gli artisti al traguardo dell’opera…
getulio alviani fa geometria interrogando la luce, la vibrazione che essa produce nello spazio abitato da superfici particolarmente ricettive. E della luce sonda anche il suono attraverso la musica algoritmica di Pietro Grossi.
Carla Accardi cavalca le onde luminose che irrompono in una stanza dal suo inesauribile Mediterraneo e lascia che si posino, altere, nobili, sulla tela. Nel suo caso sono i colori a fare concerto, a dire la vita inimitabile di un individuo che sempre sa ribadire la bellezza delle forme libere e ribelli dell’immaginazione.
Le parole di Lawrence Weiner, impassibili, tenaci, impoetiche (ma anch’esse geometriche per eccellenza – come direbbe Valéry) nello spazio … (Daniele Pieroni)
…In occasione dell’inaugurazione della mostra avrà luogo un dibattito dal titolo La forma del suono, che vuole aprire il sonoro al visuale passando per lo spazio espositivo tradizionale quindi aprendo un dialogo con le altre opere che vivono gli spazi normalmente concepiti per l’arte. La forma del suono non è semplicemente il limite dello spazio espositivo che ospita le opere sonore, i limiti in cui le onde sonore si infrangono e delimitano lo spazio dandogli una forma sonora, ma è anche l’immaginaria traduzione immateriale ed invisibile di un’entità che normalmente si costruisce con una forma…La forma del suono vuole essere la normale condizione di continuità tra l’arte visuale e quella acustica. (Lorenzo Benedetti)
OPERE IN MOSTRA
Carla Accardi
Rosso – Nero – Bianco, 2006
getulio alviani
Transito, 2006
musica algoritmica di Pietro Grossi
Lawrence Weiner
Enough of this, Enough of that, 2006