Titolo:

ORESTE

Manifesto:
Curatori:
Data:
01/07/1997 - 31/07/1998
Immagini:
Descrizione:

ORESTE

Oreste Zero e Oreste Uno si sono svolti a Paliano nelle estati del 1997 e del 1998. Già dal titolo, dichiaratamente non referenziale, si afferma il desiderio di puntare sull’arte in modo non istituzionale. L’automatismo dei nostri atti e il rapporto tra arte e fruitore sono stati messi in discussione in modo radicale, annullando qualsiasi differenziazione e chiamando a un’attività comune sia la collettività che gli artisti presenti. La parificazione tra operare artistico e la sua diffusione qui è un dato di fatto. Già nell’organizzazione aperta di questi incontri c’è un nuovo tipo di coesione tra gli artisti. La comunità così definita viene promossa dal basso, e nel basso, nella quotidianità, si inscrivono questi interventi che generano un matching continuo ricco di stimoli.

Il peso della situazione artistica in Italia e la sua chiusura sono apertamente contestati, con un atteggiamento critico e disilluso nei confronti di istituzioni che ignorano completamente la portata e lo spessore di questi nuovi soggetti.

Il desiderio dell’arte ci rende leggeri, non schiavi di oggetti tristi dopo il loro uso, e incomprensibili appena cessato il loro bieco bisogno. L’arte apre ad una seduzione critica. Il grande laboratorio di idee così attivato cerca di immaginare le forme di una comunicazione in cui l’estetico sia la necessità intima e minima di un agire, in cui la nozione di potere sia la prima a venir meno. Il territorio dell’arte che così si ritaglia mostra oggetti improbabili in cui la necessità primaria è la volontà di costituirsi come occasioni di linguaggio e comunicazione. Prevale sul fare il desiderio di incontrarsi, sapersi, portare in pubblico il disagio di una condizione, e nel pubblico elevarla ad autenticità, attraverso la promozione del soggettivo. Infatti la disillusione riguarda anche i grandi sistemi politici, colpevoli di aver troppo concesso a un’economia generosa solo di oggetti. L’arte deve coincidere con la sua praticabilità. Sfilano davanti ai nostri occhi tutte le forme di un agire residuale, inclassificabile e inutile per l’attuale sistema produttivo. Gli scarti sono al potere, le azioni inutili vengono innalzate al rango di profezie, derisi gli iceberg degli specialismi. Oreste è una persona collettiva dai contorni culturali incerti, mobili ed agibili. Oreste è anche una famiglia dove il vincolo parentale è l’arte, una società di una sola persona. Sempre più piccola affinché “la misura d’uomo” possa assurgere a smascheramento dello Spettacolo, primo alimento di questa società. Qui il pubblico coincide con l’attore, e la rappresentazione è l’autentico.

Hanno partecipato:

Oreste 0 (1997): Cesare Pietroiusti, Salvatore Falci, Claudia Colasanti, Bruna Esposito, Giancarlo Norese, Anteo Radovan, Luca Vitone.

Oreste 1 (1998): Lorenzo Benedetti, Anteo Radovan, Sabrina Torelli, Cesare Pietroiusti, Pino Boresta, Claudia Colasanti, Salvatore Falci, Pino Modica, Luca Vitone, Cesare Viel, Sabrina Mezzaqui, Andrea Sperni

 

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