Istituto Italiano di Cultura di Cordoba, Argentina
3 giugno 2010
La mostra di Carla Accardi al Museo Emilio Caraffa rientra nelle iniziative promosse dal Ministero Italiano di Affari Esteri, coordinata dall’Ambasciata d’Italia in Argentina e dall’Istituto Italiano di Cultura di Buenos Aires e di Cordoba.
Il progetto include un’opera sonora composta per l’evento dalla cantautrice e rock star italiana Gianna Nanni.
La mostra è accompagnata da un testo critico di Achille Bonito Oliva.
Il progetto in mostra al Museo Caraffa di Cordoba ha come opera centrale il lavoro “Pavimento”. Questa è una grande superficie in ceramica – un susseguirsi di segni blu cobalto su fondo verde intervallati da spazi bianchi – sul quale il pubblico è invitato a camminare. Si tratta di un’opera a quattro mani con Gianna Nannini, che per l’occasione ha creato una scultura sonora, come la cantautrice ama definirla, in cui accompagna il disegno astratto dell’artista con i suoi passi rock, registrati sulla Piazza Rossa di Mosca e remixati con un suo intervento vocale.
Nei vari passaggi – dallo spazio sperimentale BunkerArt a Milano, a cura di RAM, dove l’opera è nata, al Museo di Modern Art di Mosca, all’Auditorium di Roma, prestigioso palazzo della musica progettato da Renzo Piano, alla Sala Luis Mirò di Lima, al Centro Culturale Recoleta di Buenos Aires – la mostra si è continuamente arricchita con nuove opere pittoriche concepite tenendo presente il nucleo iniziale di Pavimento. Tutta la mostra assume un carattere di Gesammtkunstwerk, cioè un vero e proprio progetto totale. L’attuale fase di lavoro dell’artista è caratterizzata da composizioni dai segni forti e decisi e da un gioco cromatico stravagante ed energetico. Lavorando con e attraverso i segni in movimento che si dispongono senza gerarchia, senza centro né periferia e rifiutando ogni riferimento di tipo simbolico, l’Accardi non ha bisogno di mediazioni; è accessibile a tutti e si inserisce in qualsiasi contesto culturale.
E’ notevole la vicenda umana di Carla Accardi. Donna laica e progressista ha appoggiato tutte le lotte civiche dell’Italia dal dopoguerra in poi. Negli anni 70’ è stata attivista del movimento femminista e insieme alla grande e compianta critica d’arte Carla Lonzi, ha fondato Rivolta Femminile, un gruppo di artiste, mogli di artisti, critiche e scrittrici che sostenevano una irriducibile particolarità della creatività in termini di genere. La lotta femminista nella vita dell’artista è comunque stata una parentesi. Già alla fine degli anni 70’ l’artista ha preso però le distanze dall’impegno politico attivo per dedicarsi di nuovo unicamente al suo lavoro artistico.
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