ACQUA POTABILE DALL’ARIA: UNO SVILUPPO POSSIBILE
Seconda tappa del progetto WaterHouse in Africa: dopo la Namibia, la tecnologia “Air to Water” arriva in Mozambico.
Dora Stiefelmeier, Presidente RAM radioartemobile
Fabrice Hyber
From the left: Emilie Courtel, Dora Stiefelmeier, Karolina Liusikova Vitiello, Mario Pieroni, Fabrice Hyber, Francesca Pellicci, Cornelia Lauf, Luca Vitiello
Il progetto WaterHouse – Mozambico è stato presentato il 28 Novembre 2019 nella Sala Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica (Piazza Madama – Roma), alle ore 9:30. L’innovativa fonte-sicura di acqua potabile è stata illustrata nella Conferenza stampa. “WaterHouse: progetto di cooperazione allo sviluppo nel sud del mondo”.
Prosegue dunque la collaborazione tra Humacoo (fondazione che si contraddistingue per la mission di “innovazione solidale” – la tecnologia a servizio della cooperazione nei paesi in via di sviluppo) e SEAS water solution provider, società tecnologica svizzera. Questa collaborazione porterà all’installazione di una WaterHouse nel centro della Capitale mozambicana, Maputo.
In Mozambico il 51% della popolazione muore di sete perché non ha accesso all’acqua. Negli altri casi, è altissimo il pericolo di contrarre malattie mortali causate dall’acqua contaminata e dalle scarse condizioni igieniche. Humacoo, con il suo progetto, vuole garantire l’accesso ad una fonte sicura di acqua potabile a migliaia di cittadini mozambicani, grazie alla tecnologia Air-to-Water. Si chiama così il processo di conversione del vapore acqueo dell’aria in acqua. Nella fase di sperimentazione, il sistema – nella condizione ambientale media del posto, temperatura di 30 gradi e 70% di umidità – sarà in grado di produrre fino a 1.000 litri di acqua al giorno.
La WaterHouse produce acqua bisterile, che viene mineralizzata dalla stessa macchina e resa potabile. L’acqua costerà 0,18 € al litro, un costo di gran lunga inferiore rispetto alla media di mercato del Mozambico che è di 0,59 €. L’eccedenza dell’acqua prodotta, sarà prelevata e distribuita ogni giorno, tramite un’associazione no profit locale, alle persone non abbienti. La WaterHouse si avvarrà di due operatori locali appositamente formati.
Innovazione solidale, ma non solo. Il progetto ha anche una forte caratterizzazione artistica: L’homme de Bessines, opera dell’artista francese Fabrice Hyber, a cura di RAM radioartemobile (www.radioartemobile.it). L’homme de Bessines rappresenta un personaggio ordinario che funge da fontana. Emettendo acqua da tutte le parti del corpo, l’artista rappresenta l’uomo in permanente scambio con il mondo esterno. L’acqua usata dalla fontana circola in modo da tornare al corpo, in un ciclo infinito. Da quando è stato creato nel 1989 a Bessines in Francia, L’homme de Bessines, attraverso un effetto “virale”, ha conquistato diverse città del mondo. Tra queste: Parigi, Shanghai, Lisbona, Tokyo e Londra.Come definito dall’artista, questo è un totem che funziona come un punto di riferimento.
Fabrice Hyber, Leone D’Oro alla Biennale di Venezia 1997, sposa il progetto di Fondazione Humacoo in Mozambico associando L’homme de Bessines alla WaterHouse di Maputo. L’artista interverrà inoltre alla conferenza stampa e sarà presente al Charity Dinner.
Nel 2018 Humacoo e SEAS hanno implementato in Namibia un progetto che utilizza la stessa tecnologia Air to Water, del quale ne beneficiano i 515 studenti che frequentano la “HunguaPrimary School”. Questo quindi consente a bambini e personale scolastico di avere accesso diretto a 2500 litri d’acqua potabile al giorno.
Fabrice Hyber, «Bessines man», watercolor and pencil on paper