Nato a Southend-on-sea, Inghilterra (1982). Vive e lavora tra Stoccolma e Londra.
Con le sue energiche performances Tris Vonna-Michell aggiunge un nuovo tassello alla lunga tradizione del racconto. I suoi sono racconti non-lineari come d’altraparte le performance che accompagnano il racconto. Racconto e azione vengono sviluppate in parallelo e di tanto in tanto si intrecciano. Egli inserisce i propri racconti all’interno di installazioni appositamente concepite in cui si mescolano proiezioni, testi e oggetti. Il pubblico è trasportato in un lungo viaggio fisico e mentale, attraverso il quale gli oggetti all’interno della galleria acquisiscono ulteriori e nuovi significati. Le sue sono storie al limite tra la realtà e la finzione.
L’incredibile rapidità con cui si esprime e la sconcertante ritmica dei suoi racconti diventano una composizione vocale astratta. L’uso del suono disvela il complesso rapporto tra parola e lingua, tra equilibrio e squilibrio, illusione e disillusione. La sua pratica è temporanea e i suoi racconti accadono una sola volta ed in modo del tutto spontaneo, influenzati dal contesto nel quale avvengono. Storie, immagini e situazioni sono in continuo divenire.
La sua pratica artistica mostra tracce degli esperimenti vocali dai primi anni ‘20, come quelle di Kurt Schwitters e delle forme di Spoken Word degli anni Sessanta di Allen Ginsberg e William S. Burroughs
Premi e Riconoscimenti:
Nel 2008 ha ricevuto i seguenti premi: Bâloise Art Prize (2Statements Art 39 Basel, con T293, Napoli, e l’Ars Viva Prize, 08, 09.